Natale in walzer: volteggi da Chopin al pop

Data: 

22 Dicembre 2017

Nell'ambito degli appuntamenti delle "Settimane della Cultura", venerdì 22 dicembre,  ore 21,  all'Auditorium "Bruno Berellini" , il Liions Club Arenzano - Cogoleto propone un concerto del Maestro Ivano Nicoli (pianoforte e voce) Natale in walzer: volteggi da Chopin al pop.
Locandina
L’origine del Valzer è stata oggetto di molti studi, non sempre obiettivi e talvolta tendenziosi in quanto, dato il successo internazionale di questa danza, diversi paesi hanno voluto attribuirsene il merito.Il Valzer potrebbe trovare la sua origine nella “Volta”, ballo con ritmo ternario nato, pare, in Provenza.La Volta (“volter” vuol dire girare) è una danza antica che consisteva in una serie di giravolte a destra e a sinistra.  Gli studiosi francesi, che sostengono tale familiarità, ripercorrono in questo modo la storia della danza: fino al dodicesimo secolo le danze in coppia venivano eseguite con alternanza di dame e cavalieri in posizione affiancata.La Volta introduce la posizione frontale di dama e cavaliere. Secondo lo studioso Rémi Hess (“Il valzer”, Einaudi editore, Torino 1993) la volta è “la prima danza di coppia chiusa, a tre tempi, basata su un movimento di rotazione della coppia su se stessa … tale ballo preannuncia indubbiamente il Valzer”.Per quanto riguarda il Valzer nella storia della musica, fu probabilmente Joseph Haydn il primo compositore ad utilizzare esplicitamente, nella partitura di una Sonatina del 1765, il termine Valzer.  Altri autori di Valzer furono Mozart, Beethoven, Schubert. Queste musiche, in genere, venivano commissionate dai sovrani viennesi per i balli di corte.Sul piano strutturale la musica del Valzer ebbe una svolta importante in ambito colto all’inizio del XIX secolo grazie a Johann Nepomuk Hummel, che ne definì il canone formale: grazie a lui il Valzer diventò espressione artistica di alto livello.A partire dalle sue opere si distinsero due percorsi musicali paralleli: il Valzer ballabile e il Valzer come pura composizione.Per i brani ballabili bastava un’orchestra “leggera”. Il filone dei ballabili si sviluppò in modo particolare a Vienna, con gli Strauss.  Contemporaneamente, l’altro filone dei Valzer spiccava il volo verso valori ideali, con Chopin, Brahms, Tcajkovskij, …Nel 1867 uscì il capolavoro di Johann Strauss, il più famoso dei centosettanta da lui composti, “An der schonen blauen Donau” (“il bel Danubio blu”), che riscosse a Parigi, nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1889, un successo inimmaginabile: divenne il simbolo stesso del Valzer.Il tempo di Valzer è stato impiegato anche nella musica Jazz e nei Musicals americani.Lo ritroviamo anche nella musica popolare attuale, detta “musica leggera”.
PROGRAMMA           
“Valzer op.69 n. 1” (“L’adieu”) di Fryderyk Chopin  (1835)
“Valzer in Fa maggiore” di Giuseppe Verdi (1859), Orchestrazione di Nino Rota per il film: “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963)
“Valzer del commiato” di Nino Rota, nel film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti (1963)
“Sul bel Danubio blu” (“An der shoenen blauen Donau”) di Johann Strauss II (1867)
“Valzer dei fiori” da “Lo Schiaccianoci” di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1892)
“Tace il labbro” da “La vedova allegra” di Franz Lehar (1905)
“Tree-Quarter Blues” (“Irish Waltz”), Melody n. 32, di George Gershwin (1929)
“Valzer n.2” dalla “Suite per orchestra di varietà “ di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič (posteriore al 1956)
“Valzer campestre”, dalla “Suite Siciliana” di Gino Marinuzzi (1908) Testo di Fabrizio De Andrè (1969)
“Valzer dell’organino” di Bixio-Cherubini  (1939)
“Sous le ciel de Paris”, di Hubert Giraud (1951)
“Edelweiss” dal Musical “The Sound of Music”, di Rodgers-Hammerstein (1951)
“La ballata del  Michè” di Petracchi- De Andrè (1968)
“Buonanotte fiorellino” di Francesco De Gregori (1975)
“Natale” di Francesco De Gregori (1978)
“Quanto t’ho amato”,  di Nicola Piovani, testo di Roberto Benigni (2002)
“Valzer d’Autunno” di Ivano Nicolini
“Clochard” di Ivano Nicolini
“A rundaninn-a de mä” di Borgna-Nicolini, 1980

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